
Celebrazione
dei rituali
del solstizio
d’estate

Dove: ritrovo presso parcheggio di Capo pecora.
Quando: 24 giugno, dalle 18 alle 20.30
Numero partecipanti: 15-20
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Capo Pecora è un luogo magico ricco di scorci e suggestioni; un luogo dove si sente forte il respiro
del mare e l’odore delle essenze spontanee, dove si incontrano graniti levigati, piante inchinate al cospetto della potente natura… e per noi che lo abbiamo liberato da una installazione di un potente radar con un presidio durato 3 mesi il posto rappresenta un legame ulteriore.
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Ecco perché da alcuni anni lo abbiamo scelto per
celebrare i riti del solstizio d’estate.
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Preparazione di amuleti di protezione
Nella settimana del solstizio d’estate si celebrano riti propiziatori e
purificatori. Le erbe e le piante in questo periodo giocano un ruolo
importante; infatti sono più ricche di resine, di proprietà balsamiche e di
principi attivi curativi. Il giorno precedente, nella serata propiziatoria del 23,
raccoglieremo erbe, fiori e foglie ritenuti magici dalla tradizione popolare
con i quali prepareremo degli amuleti di protezione.
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Preparazione dell’oleolito di iperico.
L’iperico è considerato sin dall’era pagana la pianta curativa e magica per
eccellenza, in grado di scacciare gli spiriti maligni e ridare la gioia di vivere.
Molto efficace per curare ferite, bruciature, pelle secca e rughe. Viene
chiamata anche erba di san Giovanni in quanto si prepara nel periodo in cui
le proprietà balsamiche sono ritenute al loro apice. Inviteremo i partecipanti a
preparare l’oleolito con i fiori di iperico e daremo le istruzioni su come curarlo
prima del loro utilizzo.
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Salto dei fuochi per diventare
“gommai e goppai de is froris”
Saltando in coppia presi per mano dei fuocherelli di paglia, intanto che viene
pronunciata la seguente formula: “Gommai gommai, fill’e sant’uanni, filla de
Deus, gommais seus! viene suggellato un rapporto di amicizia perenne. Di
questo rituale c’è traccia nel romanzo “Marianna Sirca”, di Grazia Deledda,
in cui si legge che il compare di San Giovanni “è più che la sposa, più che
l’amante, più che il fratello, più ancora del figlio. Non c’è che il padre e la
madre a superarlo”.